1. FAVORIRE LA REALIZZAZIONE DI CONDOMINI SOLIDALI in cui le famiglie condividono una vocazione sociale di servizio al territorio e alle fragilità sociali. Questi luoghi in una sorta di agopuntura urbana qualificano un intero quartiere e generano solidarietà/mutualità e socialità. Dunque va semplificato l’iter amministrativo per poterle edificare, gestire ed abitare e vanno create le condizioni per favorirne la vita e la scalabilità
  2. CONTRASTARE LA GENTRIFICAZIONE, che impoverisce l’humus sociale e alla lunga dequalifica. E’ possibile ponendo un tetto alla quota della locazione, promuovendo soprattutto per i giovani e le giovani coppie l’affitto a canone concordato e strutture di housing sociale e favorendo case di accoglienza destinate alle categorie più fragili. Questo per evitare che alcuni quartieri si impoveriscano socialmente, diventando appannaggio esclusivo di un unico ceto sociale, e occultino l’anima popolare di quei luoghi. Inoltre nella gentrificazione non vengono curate le ferite sociali ma spostate in altri quartieri, con un rischio di ritorno di rabbia e devastazione (soprattutto da parte dei più giovani).

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