Gli incontri con Valeria Negrini, Ivan Nissoli e Paolo Petracca sono stati molto preziosi.
Tra i tantissimi contenuti affrontati mi porto a casa alcuni concetti chiave:
  • non possono più esserci due Milano: quella dell’impegno civico e quella dello sviluppo economico. Ne sopravviverà una sola, che però ripensi sia la solidarietà che l’economia.
  • la solidarietà, che a Milano non è mai mancata, non deve essere riparativa, ma avere l’ambizione di prevenire alla radice le diseguaglianze, che si stanno ampliando. Altrimenti il rischio è di perpetrare un sistema che non funziona più.
  • dobbiamo cambiare il modo di produrre ricchezza, che sia più sostenibile, inclusivo e cooperativo. Paradigmatici in questo senso alcuni esempi di impresa, ma sociale.
  • i giovani vanno legittimati a s-velare e perseguire un futuro nuovo e non semplicemente coinvolti nelle attività più periferiche e collaterali, da cui peraltro sfuggono.
  • l’ente locale non ha certo tutti i poteri, ma deve assumersi la regia territoriale convocando nei tavoli di governance tutti i soggetti pubblici e privati componendo una visione di futuro (con le caratteristiche di cui sopra) da perseguire in un “noi” collettivo.
Nei pulsanti di seguito potete vedere e ascoltare su youtube i tre dialoghi, dove proviamo a immaginare anche qualche strumento concreto per realizzare queste dichiarazioni d’intenti.

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