PIU MILANO, IN 8 PASSAGGI
“perchè una città attenta a ciascuno può rendere migliore la vita di tutti”
PIU’ SOCIALE:
lavorando per la coesione delle comunità, investendo sui luoghi di aggregazione e di mutualità, a partire dai parchi, dai mercati comunali coperti, dalle biblioteche, dalle strutture comunali in disuso. Rigenerare luoghi pubblici, a volte dismessi o abbandonati per favorire iniziative di comunità. Dare un ruolo politico fondativo alle politiche sociali e aprire ad una visione politica che dia centralità alla coesione e alla biodiversità delle comunità territoriali.
PIU’ CIVICA:
Investendo sul terzo settore (associazionismo, cooperazione, imprenditoria sociale, comitati di cittadini) non solo perché lo sviluppo economico veda anche la crescita della solidarietà e la cura delle fragilità. Crediamo infatti che accanto all’economia di mercato debba crescere un’economia civile partendo da commesse pubbliche vincolate alla cooperazione sociale, ma dando la possibilità a questa imprenditoria civile di essere competitiva anche nel rapporto con i privati e in nuovi ambiti di sviluppo (turismo, agricoltura, commercio, ristorazione, manifattura, servizi).
PIU’ EQUA:
scommettendo sulle pari opportunità con misure per l’empowerment femminile e per l’abbattimento degli stereotipi di genere, e con la creazione di servizi di cura per l’infanzia alternativi ai nidi che non blocchino i percorsi professionali (quasi sempre da parte delle donne). Liberare dalla cura esclusiva dell’infanzia la generazione dei nonni perché quella grande potenzialità possa andare a beneficio di tutta la comunità.
PIU’ GENERATIVA:
Puntando perché la città sappia dare futuro ai giovani, con luoghi per la valorizzazione dei talenti, academy aziendali, incubatori di impresa, ma anche dispositivi perché i giovani possano fare esperienze civiche, sentirsi parte della costruzione della città, sperimentarsi in attività che sviluppino competenze di cittadinanza.
PIU’ ABITABILE:
Interrompendo il movimento di allontanamento delle giovani coppie e famiglie a causa del prezzo tropo alto delle case. Per fare questo è necessario lavorare sui contratti d’affitto a canone concordato, su un limite ponderato sui prezzi degli affitti, sull’housing sociale e su politiche abitative dell’area metropolitana che investano le case di edilizia pubblica.
PIU’ SOSTENIBILE:
Lavorando perché Milano sia più verde, più pulita e meno caotica e dunque operando per il trasporto pubblico ed elettrico, per la qualificazione e la moltiplicazione di luoghi pedonabili, ciclabili e verdi (e non solo sulla piantumazione) ma insieme credere nell’accessibilità a tutti di questa città e non solo di chi se la può permettere. E dunque tenere insieme le politiche ambientali con le politiche sociali.
PIU’ VISSUTA, MENO USATA:
Milano ha quartieri residenziali, quartieri sempre più spostati sul terziario e quartieri attrattivi per la vita serale o notturna. Una città a 15’ è una città che non si spezza in città abitata e città usata, ma che tiene insieme in ogni quartiere ambiti diversi di residenza, commercio, socialità e divertimento. Una città non divisa tra chi la abita e chi la usa, in perenne conflitto tra di loro ma una città di cittadini che la vivono e contribuiscono a migliorarla insieme: una città in cui ogni cittadino ha la possibilità di dedicare 15’ a settimana per renderla un luogo più abitabile
PIU’ METROPOLITANA:
Perché i grandi problemi di Milano (tra tutti quello delle periferie) si risolvono solo con una visione di area metropolitana vasta (l’ex provincia). La visione metropolitana non solo può far progredire i servizi di welfare e le politiche per la casa, ma può portare enormi potenzialità sul fronte del turismo, delle vie d’acqua, dell’agricoltura investendo sul ruolo strategico del terzo settore e dell’economia civile