I dialoghi sull’abitare mi hanno dato la consapevolezza che Milano si può vivere in modo nuovo: c’è ancora spazio per i giovani, si possono creare esperienze di abitare condiviso, si può abitare in modo aperto e responsabile un territorio, si può dare vita ad esperienze urbanistiche di social housing, coinvolgendo il terzo settore.
Anche qui provo a delineare alcuni concetti chiave:
  • Per non perdere i giovani e le giovani famiglie è necessario investire sul social housing con attori privati e ibridi e sull’affitto a canone concordato. Per fare questo servono politiche pubbliche che costituiscano o rinforzino organismi dedicati e chiamino in causa la partecipazione della società civile.
  • Occorre percorrere fino in fondo la frontiera del co-housing, in linea con un tempo nuovo che chiama alla condivisione in antitesi all’individualismo: a Milano esistono esperienze spontanee di abitare condiviso aperto il territorio che hanno la forza di animare e qualificare un intero quartiere, queste esperienze vanno il più possibile facilitate, tutelate, accopagnate.
  • la cultura degli spazi comuni dentro a un condndominio porta alla cultura dei beni comuni dentro un quartiere della città, a partire dai luoghi recuperati con l’urbanistica tattica. Serve una visione complessiva che provi a scalare alcune parti delle esperienze di abitare più innovative e dense senza temere un dialogo con il mercato immobiliare.
  • e molto altro che potrete approfondire solo ascoltando i dialoghi!
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